Il Diario di un Viaggiatore: "tu tu dolce terra mia dove non sono stato mai". [L. Dalla]

giovedì 13 settembre 2018

"tu tu dolce terra mia dove non sono stato mai". [L. Dalla]

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Dopo tanta acqua, finalmente avverto il tuo profumo...così dolce, così intenso...mi circonda e mi annega ricordandomi che sei qui tra le mie braccia e che sprofondando ai miei piedi scivoli a terra come una foglia d'autunno che si stacca dal suo albero in attesa di essere trascinata ai piedi di altri alberi lungo questa foresta talmente nera che mi lascia pensare come sei e chi sei...che riesci a volare non così in alto come vorresti fare ma che purtroppo solo perché sei stanca di vivere fai fatica a rialzarti...
09 gennaio 2010 GAG

vedo lontano tante mani, alcune aperte altre chiuse...mi avvicino, cerco di afferrarle ma mi sfuggono; ma ne vedo una più decisa, molto decisa...allora con tutta la mia forza cerco di afferrarla...come sono contento...proprio come un bimbo che sorride ma che non conosce il motivo di questo suo sorriso...
..è la mano che cercavo da sempre, infatti, ora è lei che mi rende forte, mi rende più sicuro...spero non vada via...non andare via...non andare via...ho bisogno della tua presenza...sei la luce che illumina il mio buio più profondo...
18 ottobre 2009 GAG

Cammino dopo cammino
Passo dopo passo
Ti cerco e mi ritrovo tutti i giorni a respirare il tuo nome

Tu lasci per le vie qualcosa di te
Lasci il tuo respiro e le tue parole
Lasci la tua voce

Ed io cammino dopo cammino
Passo dopo passo
Raccolgo il tuo vivere, il tuo respiro e le tue parole
che semini lungo la nostra strada

Tutte le volte è così dolce e pieno di te che dimentico cosa voglio e cosa sto aspettando...
Ma vedrai che presto succederà che affogherò nei tuoi occhi
E tu mi farai luce.
September 15, 2007
GAG

Ormai da giorni viaggio su un treno
Ormai da giorni viaggio senza fermarmi
Ormai da giorni vivo su un treno

Ormai da giorni provo a scendere da questo treno ma non riesco
Ormai da giorni saranno le mie paure e le mie timidezze a non farmi scendere dal treno
Ormai da giorni vorrei tanto scendere

Questi giorni così lunghi, così infiniti...
Questi giorni senza luce...
Questi giorni bui...
Questi giorni senza aria...

Ti prometto che sceso da questo tempo spento e ghiacciato
Raccoglierò un pugno di stelle per dare una direzione a tutto ciò che accade e che tu non sai.
September 3, 2007
GAG

Calabria

Stupenda visione di scogliere annichite,

stordite dal caldo per troppa imprudenza,

regione introversa dal connubio col sole

hai quanto ti basta per sognare lontano.

Terra cullata da fluttuose maree

Sei un bimbo dormiente che stenta carezze,

ma il tuo grembo è di mamma che non cura la prole

e questo ti cangia in un giglio ricurvo.

Calabria lontana da assonanze italiane

Che vibrano fuori ricercando l’Europa,

ti senti puttana per chi vuole il tuo amore

e che poi ti abbandona rimembrando il dovere.

Calabria turbata da conflitti malvagi

Che ti vestono come ammalata e crudele,

giardino d’Europa dove pisciano i cani

quale essenza possiedi per sorridere ancora?

Tu possiedi riposto quell’amabile Esilio

e chi viene a trovarti ne conosce il sapore

e si sente in preghiera nel virtuoso silenzio

lasciandosi dietro la sua mente che pensa.

Tu possiedi riposto quel seme in attesa

della pioggia vitale che gli doni il germoglio,

forse un giorno qualcuno ne intuisce l’ascesa

e si volge in dolcezza a scrollarti le spalle.

Vincenzo Ritrovato

Sogni burloni

Hai imparato che i sogni sono nuvole bianche

Non ti lasciano mai sono sempre davanti,

e quando ti plachi dal tuo fremito agire

essi appaiono fitti invadendo il silenzio.

Hai imparato a sognare sulle rive del mare

tra il soffio di brezza che incoraggia il tuo umore,

tra invidianti gabbiani precisi nei voli

che accarezzano l’acqua mostrandosi puri.

ora sai che i tuoi sogni sono stanchi pensieri

che passeggiano invano sulle strade del cielo

che hanno vivida forza di attaccarsi ai colori

e fare di un reo, un buon prigioniero.

Ora sai che i tuoi sogni sono stanchi burloni

che ti prendono in giro fin quando ne han voglia

e ti lasciano in pace se hanno di meglio

perché questo è il motivo che vivono al mondo.

Se forse hai capito la natura dei sogni,

riversa il tuo sguardo fra quei cieli del mare

e osservando i gabbiani in quei voli illibati

troverai per incanto quel silenzio perduto

Vincenzo Ritrovato

Notte di neve

Respiri nell’aria quel mantello nevato

che sembra ti avvolge per coprirti dal mondo

e spezzi quel velo che ti lega alla vita

e ti porti all’infuori della solita stasi.

Sembra tutto un regalo che qui tanto ti appare

quel silenzio di bianco che non puoi definire,

una notte di strana e stravagante dolcezza

che rinfresca il tuo corpo e non riesci a rubare.

Notte di chiaro che improvvisi le scene

che inviti i tuoi attori a riposare le menti

ad essere amanti in quest’ora di quiete,

trascendendo il solito apparire diverso.

Notte nevata tra gli alberi e il fiume

che confondi i rumori assopiti dal bianco

e dai luce alle ombre dei fuggenti passanti

che riscoprono dentro quell’impulso divino.

Hai ancora per poco il tuo tempo a parlare

a dire a chi ascolta e chi cerca lontano

che il respiro di neve in quest’ora fatata

è il senso più vero a una vita più chiara

Vincenzo Ritrovato

Illusione di pace

Se ci fosse nel cielo una stella pensante

chiederei a lei di ammansire le genti

che han turbato le vite con guerre e con pianti

appassendo i sorrisi nelle strade dei canti.

Se ci fosse una luna che controlla le menti

chiederei a lei di agitare i risvegli

di coloro che han tolto agli occhi i contorni

lasciando sfuggire i colori del mondo.

Se ci fosse un sole che si arrabbia ogni tanto,

chiederei che sparisse per un mese d’intero

che così più gli orgogli, non avranno alcun campo

perché luce di vita ha portato lìinverno.

Se ci fosse un bambino con permesso di agire

gli darei nelle mani le chiavi del mondo

ci sarebbe senz’altro tutt’intorno un fiorire

di pace, di sogni e d’amore profondo.

Vincenzo Ritrovato

Il Diario di un Viaggiatore

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giovedì 13 settembre 2018

"tu tu dolce terra mia dove non sono stato mai". [L. Dalla]

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